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Cultura

Cos’è il Sijo: la poesia tradizionale coreana

Avete presente gli Haiku che ci facevano fare a scuola? Ecco, la poesia tradizionale coreana, anche chiamata Sijo 시조, è molto simile a quelle brevi composizioni. 

Infatti, considerata “imparentata” con i famosi versi giapponesi, la poesia tradizionale coreana deve seguire delle rigide regole per essere considerata tale. 

Il componimento è formato da tre versi di quattordici o sedici sillabe ciascuno con una rigida pausa tra una riga data da uno spazio bianco. 

Quindi, in questo articolo parlerò di tutto ciò che riguarda questa antica pratica, ancora molto usata ancora oggi. 

Breve storia del Sijo

Nacque nel periodo Choseon, con il significato letterale di “ritmo del tempo o periodo”. 

Grazie all’evento dell’alfabeto Hangul è stato possibile per il popolo comprendere la poesia tradizionale coreana perché prima scritta solo con caratteri cinesi. 

Tutto ciò che sappiamo ad ora è merito degli scritti custoditi con minuziosa cura come “Versi Immortali della Corea”, “Canzoni della Corea”, “Canzoni Antiche e Moderne” e “Origini e Tradizioni di Canti Musicati”. 

Quindi, gli autori del Sijo sono noti, però si sono persi i titoli dei componimenti. Per evadere da questo problema si è pensato di inserito il primo verso come titolo.

I generi più importanti sono: akchangkasakyonggich’e-ga del periodo Koryŏ. 

Akchang 

Componimento munito di poesia e musica sviluppatosi nel periodo Choseon. 

Simile al genere kasa e kyonggich’e-ga, è considerato comunque la più antica forma di poesia coreana. 

Con la sua datazione antica si è potuto risalire alla sua principale funzione: quella di canti rituali, spesso elogi funebri, fino ad evolversi a poesie con accompagnamento musicale. 

Ancora una volta si ha ancora l’associazione di musica e parole che, vedremo, essere molto importante nella tradizione coreana, ma anche in tutti le altre. Ad esempio, ancora oggi troviamo musica e parole parte integrante della Hallyu Wave con il K-pop, per esempio.

Di rilevanza, però, c’è il suo metro. Infitti, è divisa in stanze senza un numero fisso di verso, quindi per nulla constante. La composizione è prettamente in cinese e talvolta in Hangul.  

Kasa 

Un altro genere del Sijo e discendente della forma cinese delle rapsodie o poesie liriche.

Tendono ad essere più lunghe delle altre forme e hanno rime baciate. Trattano di argomenti come la bellezza femminile, la guerra e la seduzione. 

Gli autori erano spesso chiamati yangban.

Kyonggich’e-ga 

Anche dette canzoni in “stile kyŏnggi” e di stampo prettamente cinese, possiedono tratti musicali, eseguiti nell’ambito di corte. 

Conosciute principalmente per la loro componente “amorosa” sono stati criticate dai confuciani ed etichettate come scandalose e volgari. 

Le composizioni del periodo Koryŏ sono contenute nei trattati musicali quali “Spartiti Musicali e Canzoni” e “Spartiti di Musiche Indigene per Poesia”. 

Esempio di Sijo 

Questo esempio che vi propongo di seguito è stato scritto da me, solo a scopo illustrativo. 

La terra trema in un autunno spento senza fogliame 

Il fuoco scoppietta dietro a un cielo ormai dormiente 

Il sole si erge pieno di sgomento sul mondo

Conclusione

Un’altra parte di Corea, un po’ nascosta, ma, a parer mio, molto interessante è stata trattata con particolare attenzione e curiosità. Quindi ricordate, di un paese è consigliabile anche informarsi su queste piccole, però per nulla scontate, parti della sua cultura. Perché se si cerca a fondo, si può trovare ciò che non ci si aspetta: una miniera di conoscenza

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