Heo Jun e lo studio sulle emozioni in Corea

Fin dall’antichità l’Oriente ha contributo notevomente alla crescita del sapere medico, sia in termini di salute fisica che del benessere emotivo.

Questa ricchezza che racchiude tesori inestimabili, sono ad oggi tramandate da generazioni in generazioni, influenzando sia la filosofia sia la cultura e società vigente.

Oggi vi invito ad immergervi proprio in questa eredità, focalizzandoci su un personaggio che ha giocato un ruolo cruciale nella Terra della Calma Mattina per quanto riguarda lo studio delle emozioni. Si tratta di Heo Jun (허준) (1597-1608), pioniere dell’analisi delle emozioni nella sua opera 동의보감 (Dongui Bogam).

Adesso andremo ad immergerci nella scoperta della medicina tradizionale coreana (se siete curiosi, leggete anche 한약 : “Hanyak” – Medicina tradizionale coreana) e di come essa affronta le emozioni e quali “pillole”, sia in senso metaforico sia non, propone di ri-trovare l’equilibrio interiore.

Heo Jun (허준): La vita

Heo Jun nasce nel 1539 nell’attuale Seoul. La sua famiglia è parte del clan degli Yangcheon Heo nota per la loro posizione militare.

Nonostante lo status sociale, Heo Jun non è riconosciuto, da parte della famiglia, come un membro della classe Yangban, in quanto figlio di una concubina. Proprio per ciò, il futuro dottore viene riconosciuto come chungin che gli portano ad alcune limitazioni sociali, tra cui l’accesso a cariche militari.

Nonostante ciò, Heo Jun si dedica alla medicina e all’età di vent’anni diventa fisico di corte e, tre anni dopo lavora presso la clinica reale Naeuiwon.

La sua carriera non si ferma qua!

Nel 1575 Heo Jun viene nominato come medico di corte dopo aver curato il Re Seonjo (1567-1608) dal vaiolo. Durante questo periodo, Heo Jun mostrò lealtà al Re e anche durante l’invasione giapponese rimase al fianco del sovrano ma ben presto la sua figura viene presa di mira. E’ il 1608, anno della morte del Re Seonjo e Heo Jun fu accusato di aver deliberatamente ucciso il sovrano.

A seguito dell’accusa, il medico viene esiliato a Ulju ma il suo confino dura ben poco, in quanto il Re Gwanghaegun gli concede nuovamente la carica nel 1609.

L’anno dopo, Heo Jun completò la sua opera 동의보감 (Donguibogam), un’enciclopedia composta da venticinque volumi, iniziata quindici anni prima e pubblicata nel 1613.

Nonostante il suo contributo, Heo Jun muore pochi anni dopo la sua pubblicazione, nel 1615.

Ma di cosa tratta il rinomato manoscritto?

Dongui Bogam “Lo specchio della medicina orientale”

Il 동의보감 (trasl. “Dongui Bogam”) è tradotto in vari modi ma la sua versione più accreditata è “Principi e pratiche della medicina orientale”. La scelta peculiare di tale titolo è da ritrovare proprio nelle note che l’autore ha scritto all’interno del manuale.

Heo Jun, distingue le varie forme di medicine orientali, scindendo le pratiche della tradizione Cinese da quella dell’attuale Corea.

E’ possibile trovare due motivazioni dietro tale scelta: Heo Jun fa riferimento sia alla posizione geografica del Mugunghwa sia alla volontà di classificare tale disciplina come una branca indipendente da quella Cinese.

Per quanto riguarda il primo aspetto, basti pensare come la Corea è localizzata nell’Est della Cina, e Heo Jun indica la medicina sudcoreana come “Medicina dell’Est” o “Medicina Orientale”, mentre quella della tradizione Cinese come medicina del Nord e del Sud (Song et al., 2016, p.17).

Inoltre, lui stesso sostiene come la disciplina medica sudcoreana è indipendente da quella Cinese e che le pratiche siano designate per la popolazione coreana(Song et al., 2016, p.17).

Data questa prima premessa, ci si domanda di cosa tratta l’enciclpedia.

Essa tratta di varie malattie e Heo Jun le classifica secondo un sistema basato sull’essenza, il Qi, lo spirito e il flusso sanguigno (Song et al., 2016, p.17;Cultural Heritage Administration of the Republic of Korea, 2009, p.8).

Ciò ha reso Heo Jun il pioniere di un nuovo sistema di classificazione della malattia, ponendo attenzione sul corpo e di come gli elementi sopracitati siano influenzati e influenzano l’individuo (Song et al., 2016, p.17). Pertanto, secondo tale prospettiva, per comprendere la malattia, bisogna indagarla in maniera olistica, in relazione alla società e alla dimensione biologica/viscerale, ritrovabile nel Qi (Cultural Heritage Administration of the Republic of Korea, 2009).

Secondo Heo Jun, le emozioni sono da ritrovare in alcuni sistemi viscerali, i quali: rabbia nel fegato, felicità e premura nel cuore, tristezza sia nel cuore sia nei polmoni, la paura nei reni e ansia nella cistifella.

Heo Jun sottolinea come le emozioni possono portare ad un malessere nell’individuo sia in termini fisici, sia a livello di benessere sia intraindividule sia interpersonale. Un esempio, secondo Heo Jun, è da ritrovare nella rabbia. Secondo Heo Jun, essa è l’emozione un’emozione pericolosa, ritrovabile che può portare ad esiti dirompenti in quanto compromette sia il benessere intrapersonale sia le relazioni interpersonali (Korea.net, 2014).

Oltre alla componente sociale, Heo Jun sottolinea come l’equilibrio di ogni individuo dipenda non solo dall’armonia viscerale, ma anche dalla componente socio-culturale. Difatti, con gli studi condotti da Heo Jun si possono individuare anche emozioni profondamente radicate nella cultura e un esempio è proprio il Hwa-byung (leggi anche: La sindrome del “fuoco”: lo Hwa-byeong (화병) (Lee et al., 2017, p.5), una condizione che emerge data dalla repressione della rabbia.

Conclusione

Il contributo di Heo Jun e del suo manoscritto è una risorsa preziosa e inestimabile sia per la disciplina medica sia culturale. L’opera è tutt’oggi fonte di influenza sia della filosofia sia della pratica medica, specialmente per quanto riguarda una comprensione olistica delle emozioni.

L’eredità lasciata da Hae Jun, che offre una lettura del benessere che unisce corpo, mente e dimensione sociale, offre delle preziose pillole sia di conoscenza sia di strumenti per approfondire la comprenione della salute e del benessere individuale.

Bibliografia

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Autore

wissallagdani@gmail.com

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