Storia

Tour della Zona Demilitarizzata (DMZ): Uno Sguardo sul Conflitto Coreano

DMZ Acronimo che sta ad indicare la zona demilitarizzata che ancora oggi segna uno dei confini più discussi degli ultimi anni. Quello tra le due Coree. Corea del Sud da una parte. Corea del Nord dall’altra. Una barriera che spacca la penisola coreana. E che con il tempo ha portato allo sviluppo e alla consolidazione di due realtà estremante distanti, seppur trovandosi a pochi metri di distanza.

Siamo a conoscenza di quanto quest’argomento sia delicato e complesso. Proprio per questo abbiamo deciso di trattarlo nella maniera più oggettiva e imparziale possibile. Lasciando quindi queste premesse alle nostre spalle, possiamo iniziare il nostro tour ‘down memory lane‘.

Contesto della Guerra di Corea e della divisione tra Corea del Nord e Corea del Sud

Prima di tutto, vi sottopongo una riflessione di tipo linguistico, sul nome che è stato attribuito a questo conflitto e che in primis è riflesso dell’opinione e della percezione di quest’ultimo da parte dei rispettivi popoli e società.

  • Al Nord è conosciuta come 조국해방전쟁 ovvero ‘Guerra di liberazione della patria’
  • Al Sud invece prende il nome di 한국전쟁 (Hanguk jeonjaeng) ovvero ‘Guerra coreana’ o anche quello di ‘Guerra 6·25’ che fa riferimento alla data di inizio del conflitto

Il conflitto viene combattuto prevalentemente nella Penisola Coreana e copre gli anni che vanno dal 1950 al 1953. Ha però radici ben più profonde che rimandano alla divisione secolare tra due mondi opposti. Da una parte la Repubblica di Corea o Corea del Sud e dall’altra la Repubblica Popolare Democratica di Corea o Corea del Nord.

Un dettaglio riguardante il conflitto è legato all’attenzione mediatica che (non) gli è stata data. Viene così affibbiato perfino il soprannome di ‘guerra dimenticata’ o ‘guerra sconosciuta’. Soprattutto se messa a confronto con la copertura e la quantità di informazione che hanno caratterizzato sia la Seconda Guerra Mondiale sia la Guerra del Vietnam.

Le vittime furono migliaia. Entrambi gli schieramenti soffrirono perdite e danni enormi. Economicamente il peso della guerra iniziava a farsi insopportabile. Fu così che nel giugno del 1951 inizio una fase di contatto e di trattive. Per porre un freno ai combattimenti in primis. Per stabilire condizioni e limiti da rispettare.

Solo due anni dopo, il 27 luglio 1953, i negoziati di pace si conclusero. Venne firmato un armistizio a Panmunjeom. Venne inoltre creata la zona demilitarizzata coreana (DMZ). La Penisola coreana viene così divisa in due stati. Uno con capitale Pyongyang e l’altro Seoul.

Panoramica della Zona e della sua importanza

La DMZ o zona demilitarizzata coreana è quella striscia di terra creata e stabilita a seguito del conflitto tra le due Coree e che ha portato una netta divisione, in vigore ancora oggi.

La striscia attraversa la penisola coreana, coprendo una distanza di ben 250 chilometri e una larghezza di 4 chilometri. Al suo interno si trova per altro uno dei pochissimi punti di incontro, protagonista più volte di negoziazioni e/o accordi: l’ASC o Area di Sicurezza Congiunta. Situata precisamente all’estremità occidentale della zona. Luogo inoltre di svariati incidenti con vittime militari e civili da entrambi le parti.

Contrariamente da ciò che si può pensare il confine non segue il 38 parallelo nord, semplicemente lo interseca. Parallelo per anni è stato simbolo e confine tra i due Stati, prima che scoppiasse il conflitto.

Seppur definita come zona demilitarizzata, una volta superata quella striscia di terra la realtà che ti accoglie è una delle più pesantemente militarizzate al mondo.

Non solo stabilisce una netta divisione terrestre, ma anche il mare e le isole intorno sono soggette allo stesso destino. Una linea di demarcazione marittima si trova infatti sul confine settentrionale e interessa in particolare il Mar Giallo e gli isolotti da entrambi i lati, anch’essi estremamente controllati.

Come precedentemente specificato da entrambi le parti il confine è controllato da soldati dei rispettivi eserciti. La tipologia di armi così come la quantità di personale impiegata è regolata e stabilita dall’armistizio stesso. Il confine è invalicabile e ciascuna parte ha controllo solo ed esclusivamente all’interno della propria area. I militari non possono per nessun motivo attraversarlo, solo proteggerlo e sorvegliarlo.

Momenti salienti dei tour della DMZ

L’area è effettivamente visitabile, da entrambi i lati (a seconda ovviamente del luogo in cui vi trovate). Sarebbe incorretto infatti pensare di poter usufruire dei tour della zona solo se in territorio sud-coreano. Sono diversi i v-log per esempio che mostrano la vita nella sua controparte a nord così come la possibilità di vedere la DMZ nel loro territorio.

Numerose sono le testimonianze, video e non solo, di visite guidate che permettono al pubblico di osservare uno spaccato di una realtà relativamente isolata. Questo perchè gli unici insediamenti autorizzati dal comitato di armistizio a rimanere entro i confini della DMZ sono i villaggi di Tae Sung Dong (Sud) e Kijŏng-dong (Nord), anche conosciuto come ‘Villaggio della pace’. I residenti di Tae Sung Dong per mantenere la loro residenza sono tenuti a trascorrervi almeno 240 notti all’anno.

North Korean Village of Kijŏng-dong

Il villaggio di Panmunjon invece è stato sede di negoziati nonché dell’Area di sicurezza congiunta (ASC). Unico punto di incontro tra le milizie dei due stati. Utilizzata principalmente con fini diplomatici. Perfino il villaggio stesso prende il nome di ‘Truce Village’ ovvero il villaggio della tregua.

Attualmente ciò che rimane del villaggio sono di fatto solamente gli edifici costruiti per la firma dell’armistizio (attuale Museo della Pace di Corea). Il resto venne distrutto durante la guerra. Nonostante l’assenza di tentativi di ricostruzione e/o ripopolazione, il nome Panmunjon rimane e si utilizza spesso per riferirsi all’ASC.

DMZ
POV South Korea

L’area di sicurezza congiunta è uno dei pochi luoghi visitabili lungo la DMZ. Nonché quella più conosciuta considerata la quantità di immagini, video etc presenti sul web e raccolte dai turisti (circa 100.000 visite turistiche all’anno). Rimane comunque una zona estremamente incerta e pericolosa da visitare. Basti pensare alle dichiarazioni contenute nel documento che la parte Sud fa firmare ad ogni visitatore prima di poter entrare.

“…la visita all’Area di Sicurezza Congiunta comporta l’ingresso in un’area ostile con possibili rischi, tra cui la morte, derivanti da azioni belliche nemiche”

DMZ
POV North Korea

Con il passare del tempo la Corea del Sud ha infine scoperto lungo la zona demilitarizzata dei veri e propri tunnel di incursione. L’orientamento delle linee e delle tracce lasciate in ogni tunnel ne indicavano la provenienza: Nord. Ad oggi i visitatori a sud possono usufruire di visite guidate del secondo, terzo e quarto tunnel. Una particolarità è che con ogni ritrovamento la tecnologia e l’ingegneria alla base della loro costruzione avanzava progressivamente.

Uno dei più conosciuti è proprio il terzo, scoperto nell’ottobre del 1978 a soli 44 km dalla capitale sud coreana. Questo grazie ad informazioni fornite da un disertore nord coreano. Un tunnel che per altro è stato percepito e considerato dal Sud come un atto di aggressione da parte del Nord.

DMZ

Storie personali dall’esperienza dei tour della DMZ

Sono numerose le testimonianze che piattaforme come Youtube offrono sottoforma di video, v-log, documentari che descrivono, raccontano e mostrano la realtà della DMZ e dell’ASC. Volevo in particolare riportare qui di seguito alcune delle raccolte a mio parere più interessanti e/o particolari da guardare.

  • Un punto di vista sulla DMZ per niente convenzionale tratto dal canale di Zoe Discovers, una guida turistica inglese che ormai da anni accompagna turisti/visitatori stranieri dalla Cina in Nord Corea per tour, visite.
  • Sempre su questo filone vi consiglio assolutamente anche l’esperienza documentata da Progetto Happiness (di seguito il link al primo episodio)

L’importanza della Zona nella promozione della pace e della riunificazione

La DMZ diventa a questo punto simbolo per eccellenza di due realtà estremamente complesse e lontane. Due realtà che in un futuro lontano potrebbero riunificarsi. Così come mantenere la divisione attuale. Tuttavia una cosa è certa: sta solo a loro (non) compiere il primo passo.

Potrebbe piacerti...

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.